giovedì 19 marzo 2009

Precariamente precario

Il gioco di parole nel titolo infonde tristezza a prima vista, ma l'interpretazione lo può rivoltare: precario sì, ma ancora per poco. Da non leggersi come un teorema matematico, anzi espressione da approcciare con la positività della speranza per non cadere nello sconforto di chi guardando il futuro vede un orizzonte lontanissimo ma nulla per tentare di raggiungerlo.
Ciò ha poco a che fare con gli argomenti finora trattati in questo blog, ma è un buon argomento per non-eroi.
La speranza come medicina per sopravvivere a questa crisi, o per meglio dire, paura e sfruttamento della crisi, in un paese come il nostro che vede nel vecchio la prospettiva di un futuro più sicuro, un vecchio che decide di investire sui giovani solo quando li può controllare o ingolosire con posizioni che finiranno per bruciare le prospettive. (cfr. Giampaolo Spinato - L'Edipo rovesciato).
La cura? Non sedersi, non disperare.

In tutto questo non c'è spazio per fare gli eroi, ma nemmeno per il vittimismo.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Jobander: così si fa!
Keps*

CiPì ha detto...

Tu.
Sei.
Bravo.

un sorriso pétté.