venerdì 29 agosto 2008

Shakerare con decisione

10€ + prevendita, la serata di ieri li vale tutti. Ma in questo caso proprio non è un discorso di soldi: sul palco non ci sono superstar patinate, ma vulcani in eruzione.

Per dare un'immagine istantanea di quello che c'era sul palco: prendete un frontman baffuto tarantolato, un violinista vestito alla easyrider, un fisarmonicista virtuoso, un bassista enorme, due ballerine-percussioniste che saltano come grilli, un chitarrista e un batterista di basso profilo ma di indubbio valore, non aggiungete ghiaccio ma punk, storie di migranti, ritmi zigani e balcanici, abbondante energia. Avete tutto? Bene, adesso shakerate con decisione, versate e gustatevi questo cocktail: i Gogol Bordello.

Sono saliti sul palco con un'ora di ritardo, dopo che dieci minuti prima era stato chiamato al microfono un tecnico del mixer e si era temuto il peggio. Il pubblico, spazientito per il ritardo, ha subito cambiato atteggiamento appena hanno iniziato a suonare, saltavano tutti.
Un'ora e venti di gyspy punk, così definito dai protagonisti, tutta filata senza pausa, condotti da Eugene Hütz e dalla sua chitarra acustica che sembrava avere le corde di fil di ferro. Grande coreografia portata anche dagli altri elementi del gruppo, soprattutto dal violinista Sergei Riabtsev, non particolarmente giovane ma molto energico, e dal fisarmonicista Yuri Lemeshev.
Dopo la prima metà del concerto sono comparse anche due ragazze ben poco vestite che hanno ballato, fatto le coriste, provocato il pubblico e suonato grancassa e piatti: un bell'impatto sullo spettacolo.
Naturalmente richiamati al bis, hanno proposto un'altra mezz'ora di ritmi zigani, balcanici, ucraini, punk.
Finito il bis scendono dal palco e risalgono per l'ultimo respiro: Mala Vida.

Gran concerto, l'impressione è stata subito quella di trovarsi davanti a un gruppo unico che propone qualcosa difficile da trovare altrove.

Tutti i loro dischi mi piacciono, ma vi consiglio il penultimo album: Gypsy Punks: Underdog World Strike.
Se vi piacciono ascoltate anche:
Kocani Orkestar
Circo Abusivo (hanno aperto il concerto di ieri)


foto by Kinto

giovedì 21 agosto 2008

Quale motivo?

In un mese d'agosto che non ha concesso ferie, mi è venuto in mente Gianni Livore. In certi momenti di stanchezza non si riesce ad esprimere la cattiveria necessaria per passare sopra agli inconvenienti e ai deficienti, buttando fuori il nervosismo anche in un monologo spietato recitato in auto e condito da fantasioso turpiloquio. Per cui si finisce per immagazzinare tutto lo stress e trovarsi a fine giornata ed avere la testa che gira e a somatizzare lo stress, trasformandosi per qualche momento in questo personaggio.


mercoledì 20 agosto 2008

Tensione

Stanchezza, insofferenza, spossatezza, voglia sotto le scarpe, iniziativa pressoché assente. Il miglior nido dove la cattiveria ignorante può alimentarsi e crescere prepotente.
Amico che parcheggi la macchina a cavallo della riga bianca sottraendomi l'ultimo spazio della zona, gentile anziana che viaggi sul tuo trabiccolo a 30 all'ora quando sono in ritardo, esimio cliente che entri in ufficio cinque minuti dopo l'orario di chiusura cercando un'offerta che non esiste e uomo sul suv che trovi nel clacson il migliore mezzo di comunicazione avete rotto le palle.

Un monito migliore per voi scassamaroni non potevo trovarlo altrove, se non nella scena che segue.
Iniziate a tremare.


venerdì 8 agosto 2008

JoBlando

La maggior parte dei blog in questo periodo fa una sosta dovuta a viaggi, ferie e prolungati momenti di relax. Solo JoBander è costretto a rallentare il ritmo di pubblicazione a causa di sopraggiunti impegni lavorativi.

Agosto vacanze mie non vi conosco.

Però intanto programmo qualche post: prossimamente le impressioni su Dago Red di John Fante, che mi sta accompagnando nei quotidiani viaggi in treno oppresso dall'afa.

Vista l'attività ridotta, passo temporaneamente all'appellativo di JoBlando.

venerdì 1 agosto 2008

Metallo pesante

Quegli anfibi neri che sembrano usciti da Full Metal Jacket urlano: "Metallo pesante". Coprono la gamba fino a metà polpaccio, ma sono allacciati solo fino alla caviglia, piccola concessione al raffreddamento dei tessuti.
Sotto al ginocchio arrivano dei leggings neri coperti da una mini gonna verde acido semi trasparente, glam metal.
Una camicia nera a maniche corte sostiene gli Slipknot e ricorda il taglio tipico delle divise da bowling americane, nu metal.
Scorre il metallo nelle vene, circola in tutto il corpo dalla punta delle dita dei piedi fino all'ultimo capello, corvino. Non si può contenere, esplode in un piercing sulla lingua, uno al naso e uno all'orecchio, dove l'elettricità del rock più potente arriva attraverso un filo collegato alla ciliegina sulla torta: l'iPod nero. Elegante, segno di stile, minimal. Dietro è cromato, a specchio: il rossetto rosso fuoco su fondo pallido è perfetto, doom metal.

"If the music is too loud, you are too old" - Ted Nugent