giovedì 13 novembre 2008

Il Graal

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Mitch Mitchell, l'ex batterista negli anni '60 del leggendario gruppo di Jimi Hendrix, e' morto ieri nell'Oregon (Usa). Mitchell e' stato trovato senza vita ieri nella stanza di un albergo di Portland, aveva 62 anni. Lo ha reso noto il sito ufficiale di Jimi Hendrix; le cause del decesso sarebbero naturali. Mitchell, ultimo superstite del gruppo 'The Jimi Hendrix Experience' era a Portland per l'ultima tappa dell''Experience Hendrix', un tour di concerti in 18 citta' Usa.


Questa notizia triste mi dà l'occasione per scrivere qualcosa su una band che mi emoziona ad ogni ascolto come se non l'avessi mai sentita e come se fossi Indiana Jones di fronte al Sacro Graal.
Se n'è andato Mitch Mitchell, batterista della Jimi Hendrix Experience, il gruppo che nel '66 portò il chitarrista che gli dà il nome alla ribalta mondiale. Terzo componente il bassista Noel Redding.

Non sono uno storico della musica né un teorico, ma ciò che questi tre hanno sprigionato nella loro breve carriera insieme, terminata nel 1969 alla Royal Albert Hall di Londra, non ha paragoni; è un'energia visionaria e psichedelica che nel tempo non si è sbiadita. Qualcuno ritiene che Jimi Hendrix sia il miglior chitarrista di tutti i tempi: tecnicamente non so, ma espressivamente provate a dire il contrario. Anche grazie ai suoi due compagni di viaggio.

Sono tre i dischi che non possono mancare sullo scaffale:
Are you experienced?
Axis: Bold as love
Electric Ladyland
Mi spiego: non possono mancare nella collezione di chiunque, non solo di amanti del rock 'n roll e musicofili, dovete avere in mente e nelle orecchie questo suono e di conseguenza quello che si sente oggi inizierà a perdere quell'aura che case discografiche, heavy rotation e promozione gli danno, si sbuccerà come una cipolla e inizierà a farvi piangere.

Ciò per dire addio a Mitch Mitchell e per diventare un po' malinconici.