martedì 2 dicembre 2008

Dalla parte di sotto

Certe volte si prova una sensazione, si vorrebbero dire delle parole per raccontarla, si vorrebbero scrivere. Ma nella mente solo il vuoto.
E scopri che qualcuno le dice, le canta, le scrive per te.
Siamo dalla parte di Spessotto
Da appena nati dalla parte di sotto
Senza colletto, senza la scrima
Senza il riguardo delle bambine
Dalla parte di Spessotto
Il tè di ieri riscaldato alle otto
I compiti fatti in cucina
Nella luce bassa della sera prima
Dalla parte di Spessotto
Con la palla dentro il canotto
Col doppiofondo nella giacchetta
E col grembiule senza il fiocco
Timorati del domani, timorati dello sbocco…
siamo dalla parte di Spessotto!

Siamo la stirpe di Zoquastro
I perenni votati all’impiastro,
Sulla stufa asciuga l’inchiostro
Dei fogli caduti nel fosso salmastro
Dalla parte della colletta
Dell’acqua riusata nella vaschetta
Il telefono col lucchetto
E per natale niente bicicletta
Dalla parte di Spessotto
E se non funziona vuol dire che è rotto
Dalla parte del porcavacca
E se nn lo capisci allora lo spacchi!

L’oscurità
Come un gendarme già
Mi afferra l’anima
Attardati qui in mezzo alla via
Non siamo per Davide
Siamo per Golia!
Non per Davide e la sua scrima
Non per i primi anche alla dottrina,
con il tarlo dentro all’orecchio
La flanellosi che ci mangia a letto
Con i peccati da regolare
Le penitenze da sistemare
Sei anni e sei già perduto
E quando t’interrogano rimani mupo, MUPO!

Dalla parte di Spessotto
Che non la dicono non chiara
Che non la dico non vera
Che non la dico non sincera
Tieniti i guai nei salvadanai
Se resti zitto mai mentirai

Adamo Nobile, Carmine Quirico
Rocco Crocco e la banda Spessotto
Imboscati in fondo alla stiva
Negli ultimi banchi della fila
Abbagliati dalla balena
Nella pancia della falena
Clandestini sopra la schiena
Gettati al mare delle anime in pena
Evasi dal compito, evasi dall’ordine
Imbrandati sotto trastino
A giocarcela a nascondino
Di soppiatto allo sguardo divino
Il paradiso nostro è questo qua
Fuori dalla grazia
Fuori dal giardino
Fino alla notte che verrà
Non siamo più figli del cie-
Figli del cie-
Figli del cielo
Ma di quei farabutti di Adamo e di Eva

L’oscurità
Come un gendarme già
Mi afferra l’anima
Attardato qui in mezzo alla via
Già mi prende e mi porta…
Dalla parte di Spessotto
Dalla parte finita di sotto
Ma siamo tutti finiti per terra
Tutti a reggerci le budella
Gli ubriachi, i brutti, i dannati
Ma pure i sobri, i belli, i fortunati
E quando verrà il giorno che avrò il giudizio
Dirò da che parte ho intricato il mio vizio
Per che pena pagherò il dazio
In che risma sono dall’inizio
Da che zolla ho levato il mio canto
Da che pietra ho dato fuoco al pianto
Per che cielo ho sparso il mio botto
Non da Davide
Solo da Spessotto

Il paradiso nostro è questo qua
Fino alla notte che verrà
Non siamo più figli del cie-, figli del cie-
Figli del cielo
Non di Davide
Solo di Spessotto!!

Dalla parte di Spessotto - Vinicio Capossela - Ovunque proteggi - 2006
da www.viniciocapossela.com

1 commento:

Spino ha detto...

per fortuna c'è Vinicio ;)