Durante questo periodo di latitanza, mi sono ascoltato un po' di musica con l'intento di pubblicare un bell'articolo organico su parecchi album punk che mi sono passati nelle orecchie. Ovviamente non sono riuscito a completare la missione, quindi ho deciso di focalizzare su un gruppo californiano: i Social Distortion. Trovati su 24'000 Dischi, in versione cartacea, mi sono buttato su i due dischi meglio valutati.
Il primo album, Mommy's little monster (1983), fa sentire la vera anima del punk, anche se arriva qualche anno dopo la nascita del movimento, con suoni asciutti e senza fronzoli, chitarre metalliche, ritmo veloce e il carattere californiano che nel genere è la ciliegina sulla torta.
Sono poi saltato a White light, white heat, white trash (1996), che è stato pubblicato dopo varie peripezie della band fatte di scioglimenti, riunioni e cambi di componenti. Stavolta ci troviamo di fronte a suoni un po' più strutturati, senza snaturare l'anima della band. Diciamo che qui richiamano vagamente gli ultimi Bad Religion.Il primo album, Mommy's little monster (1983), fa sentire la vera anima del punk, anche se arriva qualche anno dopo la nascita del movimento, con suoni asciutti e senza fronzoli, chitarre metalliche, ritmo veloce e il carattere californiano che nel genere è la ciliegina sulla torta.
Da due soldi, letteralmente questa è la traduzione in italiano di punk, stavolta spesi bene.
Prossimamente qualcosa sui Clash, un sogno?
5 commenti:
Io e Cips provvederemo all'ascolto!
Grazie del suggerimento,
Keps*
Scherzavo: Cipì già li conosce...ups!
Keps*
vado a fare i compiti, mai sentiti...
A me sono piaciuti subito.
Intanto mi sto preparando sui Raconteurs dopo la tua recensione di qualche tempo fa...
Don't Drag Me Down, la mia preferita.
Grande gruppo.
Grande Giò.
Grande post.
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